Quando penso al mio lavoro, pianifico, creo strategie, ogni mio pensiero gira intorno alle personas.
Sì sì hai letto bene, ho scritto personas e non persone. E no, non è un refuso.
Sono abituata a selezionarle, psicanalizzarle, pensare a loro, a cosa piacerebbe loro leggere e a dar loro una vita virtuale che spesso è più reale di quanto sembri.
Ah già, è vero… se inizialmente ti sei chiesto perché io abbia usato questo termine, probabilmente non sai di cosa stia parlando. Ti spiego meglio.
Cosa sono le personas e perché è importante individuarle e conoscerle
Quando si fa del content marketing efficace, è essenziale focalizzarsi su poche persone. Quelle, cioè, che in quel momento troveranno utile e interessante il tuo contenuto.
Quindi alla base del content marketing efficace ci sono delle persone specifiche all’ascolto. Queste sono le personas.
Questo termine viene utilizzato per definire dei personaggi creati a tavolino, un po’ come i personaggi di un romanzo.
In base all’analisi di risultati di ricerche vengono create delle schede personas che identificano i propri utenti.
Viene dato loro un nome e una storia personale e si cerca di comprendere quali siano gli obiettivi che guidano il loro comportamento, quali i processi d’acquisto da loro seguiti e quali le motivazioni che li inducono all’acquisto.
Ti stupirebbe sapere come una serie di dati e di ipotesi possono trasformarsi in delle persone con una vita. Ma soprattutto come, queste persone, rappresentino alla perfezione i tuoi utenti.
A cosa serve identificare le personas?
Creare le tue schede personas e identificare le personas che definiscono il tuo target ti aiuterà a pensare come pensa il tuo pubblico e, quindi, a capire quali servizi o contenuti potrebbero apprezzare di più anticipando le loro esigenze.
Quando loro cercheranno un determinato servizio o contenuto tu potrai già farti trovare pronto!
Capisci quanto è utile determinare chi è il tuo target? Ciò che devi avere ben chiaro però è che le personas non sono universali: ogni brand e ogni settore ha le sue.
Come creare le personas
Qualsiasi cosa tu stia per fare, prima di agire, fermati. Pensa al tuo pubblico. Pensa a chi parli di solito e a chi ti ascolta. Ma come fai a saperlo? Che strumenti puoi usare per creare una scheda personas?
Comincia sicuramente con Google Analytics.
La voce “Pubblico” della sidebar a sinistra potrà darti molte delle risposte che cerchi.
Quanti uomini, quante donne, qual è l’età media, quali i contenuti più letti, con quale dispositivo si collegano di più e a quale parte del mondo appartiene la fetta maggiore del tuo pubblico?
Perfetto, a questo punto hai già una buona base di partenza non credi?
Ma affiniamo la ricerca. Andiamo a guardare gli Insight di Facebook.
Come interagiscono con i post, quali sono quelli che raccolgono più e condivisioni e, quindi, che tipo di contenuti apprezzano maggiormente? E il timing: da che ora a che ora il tuo pubblico è più attivo? Domandati anche perché? Perché lavora, perché porta i bambini a scuola, si connette solo durante la pausa caffè?
Usa i social anche per fare dei sondaggi e chiedere informazioni al tuo pubblico.
Analizza le discussioni, i commenti, le mail o i messaggi privati.
Ora che hai una bella mole di informazioni (lo so, serve tempo), dai vita alle tue personas: dai loro un nome, un volto… una carta d’identità.
Delineare le caratteristiche che quello specifico target potrebbe avere: definisci il loro profilo socio-demografico, assegna obiettivi e capisci quali sono le motivazioni che li inducono a compiere determinate azioni.
Quante personas creare?
Prima ti ho fatto un esempio parlando dei personaggi di un romanzo.
Dopo che ne hai letto uno ti rimangono impressi 3 o 4 personaggi. Non di più.
Questo, secondo me, è il numero esatto di personas da creare.
Se ne crei molte rischi che i profili siano privi di spessore e poco aderenti alla realtà.
Le mie personas hanno il volto degli utenti che su Facebook seguono la mia pagina. Magari, uno di loro, potresti essere proprio tu!
Tu hai già creato le tue schede personas per il tuo target?
Ora che ne conosci l’importanza, credo non tarderai un minuto di più. Buon lavoro.
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Giorgia says
Un articolo tanto interessante quanto curioso!
Serena says
Grazie Giorgia 🙂