La foto qui sopra doveva essere una diapositiva dal titolo: “Come compromettere la propria reputazione on line e off line con una sola foto”. Ma sarebbe stato troppo.
Settembre.
E ormai anche quelli che “no io faccio le ferie dopo Ferragosto” sono rientrati in ufficio e cominciano a riempire gli album di foto dell’estate appena passata. E io, come la maggiorparte dei loro amici, mi trovo la time line invasa da immagini estive ma che, per me in molti casi, sarebbero lo sfondo perfetto per un meme.
Quei meme così imbarazzanti che quando li vedi non sai se ridere, farti sopraffare dalla pena per il soggetto oppure piangere e chiedere a Facebook la rimozione coatta della foto.
Alcuni album sono sobri e privi di ostentazione quanto un catalogo di un tour operator.
In altri i protagonisti sembrano naturali come un ulivo secolare in Piazza di Spagna.
Ma i miei preferiti sono quelli in stile Postalmarket in cui al centro della pagina sembra esserci la reputazione on line della persona che penzola impiccata dal soffitto: in posa plastica, con la vasellina sulle gengive, come se dovessero vendere costumi da bagno. Che tu vedi i tipi, poi li incontri sul posto di lavoro e non puoi fare a meno di sorridere immaginandoli in costume e con le tette di un colore che contrasta con quello del bikini scelto con cura proprio in base a questo.
E poi quella maniaca sembri tu che ridi mentre gli fissi il culo. In realtà hai gli occhi appannati, stai semplicemente ricordando e pensando: “ma se hai messo il tuo di dietro in mondovisione perché ora fare tanto la crocerossina puritana con i leggings e la maglia che arriva alle caviglie?”.
Sarò bigotta io eh.
Però niente, volevo parlarne con voi per capire. Io trovo davvero strana questa cosa.
Ok che Facebook ti dà la possibilità di condividere i ricordi fissandoli attraverso le immagini ma penso che, a meno che dietro non ci sia un motivo valido e ben preciso, se fai la manager, la rappresentante, l’impiegata di banca, la commessa, se fai un lavoro in cui tutti i giorni sei a contatto con il pubblico, forse farti vedere in costume in mondovisione potrebbe risultare poi imbarazzante a settembre e, cosa da non sottovalutare, compromettere anche la tua reputazione on line.
Non è un attacco, non è una condanna, è solo che a mio avviso, alcuni mestieri sono proprio incompatibili con le alcune foto poco pudiche condivise sui social network.
Che poi le foto in costume sono solo un esempio che vale nel periodo estivo; se dovessimo aprire il capitolo “foto imbarazzanti che potrebbero compromettere la tua credibilità professionale” potremmo stare qui a parlarne per giorni.
Voi cosa ne pensate?
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